Mindful eating: cos’è

Il mindful eating, tradotto con mangiare con consapevolezza, è un percorso di mindfulness applicato alla vita alimentare.

Vita alimentare sottintende non solo il cibo, ma tutto ciò che ruota attorno ad esso: abitudini, automatismi, schemi mentali, emozioni, convivialità, corpo, peso, regole, spesa, e così via.
E all’interno di questa vita alimentare spesso si celano delle difficoltà, che per ogni persona possono essere diverse e, spesso a causa dei dettami della diet culture, sono sempre più diffuse.

Come nutrizionista e insegnante di mindful eating vedo quotidianamente queste difficoltà e la mia mission è quella di aiutare le persone a riappropriarsi di un rapporto più sereno con il cibo e con il corpo. Nel mindful eating ho trovato il percorso con cui accompagnare le persone in questo cambiamento, e in questo articolo voglio spiegarti meglio cos’è.

La mindfulness nella vita alimentare

Le pratiche di mindful eating derivano dalla mindfulness: “mindfulness” letteralmente significa consapevolezza, ma porta con sé un’accezione particolare. La definizione più usata è quella di Jon Kabat-Zinn, medico del Massachusetts, fondatore del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School:

“Mindfulness significa prestare attenzione, con intenzione, al momento presente e in modo non giudicante”

Si può descrivere la mindfulness anche come un modo per coltivare una più piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora. Non è facile descriverlo a parole perché si riferisce ad una pratica, a un’esperienza diretta.

Jean Kristeller, psicoterapeuta e ricercatrice fondatrice del metodo, ha adattato il percorso di mindfulness MBSR ad un contesto più legato alla vita alimentare, inserendo esercizi di assaggio di cibi, pratiche di osservazione del corpo e dei suoi segnali, e “meditazioni” per esplorare il vissuto con il cibo e con il corpo.

Cos’è il Mindful eating

Il Mindful eating e le relative pratiche applicano la mindfulness alle scelte alimentari e all’esperienza del mangiare, e diventano un modo di fare esperienza che coinvolge il corpo, tutti i sensi, il cuore e la mente nella scelta, nella preparazione e nel consumo del cibo quotidiano.

Non si tratta quindi di una nuova dieta alla moda, né di un insieme di regole alimentari, né è per forza legato al dimagrimento.
Piuttosto aiuta a creare una relazione sana e più intuitiva con il cibo. Aiuta a diventare esperti di sé stessi, dei propri automatismi e delle proprie convinzioni legate al cibo, e soprattutto regala libertà.

“Cos’è il mindful eating:

  • il permettere a sé stessi di diventare consapevoli delle positive e sane possibilità di nutrirsi, attraverso una selezione ed una preparazione consapevole dei cibi ed il rispetto della propria saggezza interiore
  • l’usare tutti i sensi per scegliere di mangiare cibi che siano al contempo soddisfacenti e nutrienti per il corpo
  • il saper riconoscere senza giudizio le risposte automatiche ai cibi (mi piace, non mi piace, neutro)
  • il diventare consapevoli dei segnali di fame e sazietà, attraverso cui guidare la propria scelta di cominciare o smettere di mangiare”
    fonte: TCME

Quali sono i benefici di una pratica regolare di mindful eating?

  • Un miglior rapporto con il cibo e con il proprio corpo
  • Una miglior esperienza del mangiare utilizzando tutti i sensi
  • La riconnessione con i sensi innati di fame e sazietà
  • Un ascolto più profondo delle proprie emozioni
  • Un aiuto nel fare scelte alimentari più consapevoli, salutari e intuitive
  • Maggior appagamento e soddisfazione dal cibo
  • L’essere più “nutriti”, su più livelli
  • La possibilità di liberarsi da schemi, regole e convinzioni legate al cibo e alle diete
  • Una minor influenza del nostro critico interiore
  • Lo spostamento del controllo da parte di “autorità” esterne verso la saggezza interiore del corpo